Sta per scoppiare una bolla finanziaria negli USA? Quali conseguenze per l’Europa?

Sta per scoppiare una nuova bolla finanziaria negli USA? È quanto si stanno chiedendo sempre più analisti finanziari sollecitati da numerosi fattori che stanno maturando nel mercato americano.

Il mercato finanziario americano sta vivendo un periodo di prezzi ai massimi e questo spinge gli investitori a una crescente avidità, perché come spieghiamo molto bene nel libro di Economia Spiegata Facile EXTRA, più ci si avvicina allo scoppio di una bolla e maggiori sono i profitti a cui si può ambire. Gli immobili stanno seguendo la stessa sorte. Infatti più tendono a crescere i mercati e più aumentano i prezzi anche di settori dell’economia reale. Uno dei principali è appunto il settore immobiliare, perché molto spesso gli asset prestati a garanzia di nuovi prestiti sono proprio gli immobili.

Come si sta creando la bolla finanziaria negli USA?

Se chiedo finanziamenti che utilizzerò per investire in borsa o per qualsiasi altra attività finanziaria o economica, incluso l’acquisto di nuovi immobili, offrendo come collaterali degli immobili che già possiedo, quando il mercato borsistico crescerà, anche gli asset sottostanti il prestito risentiranno positivamente dell’andamento dei mercati.

Idem ovviamente se avrò reinvestito in immobili o altri beni d’investimento. Dato che con il credito ricevuto avrò creato maggiore domanda, i prezzi di quel mercato (inclusi quelli degli immobili che avevo posto come garanzia) aumenteranno di conseguenza. In America questo sta facendo sì che case, uffici e palazzi stiano aumentando di valore così velocemente che molto spesso i proprietari preferiscono tenerli sfitti, poiché di settimana in settimana il loro valore invita a chiedere affitti sempre più alti oppure a rivenderli a un prezzo maggiore di quello pagato per acquistarli.

Accade così che se il proprietario si aspetta che il valore massimo che può ricavare dai suoi immobili, non è ancora stato raggiunto, egli tenderà ad aspettare il punto di picco prima di metterlo a frutto.

 Il crescente aumento del valore degli immobili rende possibile ai proprietari di ottenere prestiti sempre maggiori, poiché il valore delle garanzie aumenta.

Ecco perché prestiti e crescita dei mercati si auto alimentano: maggiore è il valore della garanzia, maggiore è la quantità di denaro che posso prendere in prestito.

Maggiore valore dei collaterali = maggiore credito e vice versa.

Come abbiamo spiegato nel capitolo riguardante i cicli economici, quando il valore delle azioni di borsa, così come quelle degli immobili si discostano eccessivamente dai fondamentali reali di ciascuno, significa che siamo in piena creazione di una bolla.

A maggior ragione quando un mercato è in forte crescita, gli investitori sempre più avidi si aspettano che ci sarà sempre qualcuno di più avido (o stupido) di loro che domani acquisterà ad un prezzo ancora più alto. Nessuno crede di poter essere il primo a cui la bolla scoppierà in faccia…

Nel capitolo dedicato ai cicli economici ci siamo soffermati proprio sugli aspetti psicologici che caratterizzano gli investitori durante le fasi più acute del ciclo. Questo aspetto è determinante se vogliamo riuscire a comprendere come si genera una bolla finanziaria.

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Il problema dell’inflazione

È tutto molto bello fino a quando a limitare i prezzi non arriva l’inflazione, che sappiamo che erode il potere d’acquisto e il valore di mercato di tutto quello che incontra. Senza tornare di nuovo sulle cause che hanno determinato l’inflazione in atto; trovate tutte le spiegazioni in questo articolo sull’inflazione, è sufficiente in questa sede comprendere quali meccanismi fa scattare a livello finanziario.

Quando le banche centrali hanno iniziato ad alzare i tassi, con l’obiettivo dichiarato di combattere l’inflazione, il costo del denaro è aumentato. Di conseguenza il credito ha iniziato a rallentare, così il mercato è entrato in crisi.Perché è entrato in crisi? Beh, è molto semplice: perché con meno disponibilità di credito gli acquisti si sono ridotti. Quindi a quel punto i più “stupidi” si sono trovati con il cerino in mano.Non solo ma, più semplicemente, dato che le banche centrali hanno invertito la marcia che facilitava il credito, ora anche gli effetti sono inversi.

Ovviamente, se gli immobili smettono di essere richiesti perché il calo del credito non consente di acquistarli, questi iniziano a perdere di valore.

Se perdono di valore i collaterali, allora comincia a traballare un po’ tutto, giusto? Infatti l’incertezza comincia ad entrare nei mercati e subentra la paura.

Dopo che per tutto il 2021 i mercati hanno spinto ad investire, gli investitori hanno creduto che la crescita potesse continuare, nonostante le anomalie determinate dalla pandemia e dalla crisi energetica prima o poi avrebbero portato a leve di contenimento del credito. Come l’aumento dei tassi appunto.

Come scoppia una bolla finanziaria?

Le prime a fare le spese del deprezzamento sono state le cripto valute, ma ora è arrivato il turno degli altri collaterali.

In tutto le svalutazioni che li colpiscono vanno dal -15% al -70%, a seconda di quando sono stati acquistati durante l’aumento della bolla. Il fatto più importante è che parte di questi asset fungendo da garanzie dei prestiti rischiano di fare implodere i mercati. Ora infatti i valori dei collaterali si stanno riallineando al loro reale valore, che è molto inferiore a quello generato dalla bolla. Ecco da dove scaturisce il panico. Panico che di norma, in questi casi, può portare a deprezzare addirittura al di sotto del valore reale gli asset medesimi.

Questo è ciò che accade durante una recessione che, in casi particolari, ben descritti dal libro, può contribuire a portarci in una depressione.

 

Questo accade quando all’avidità si sostituisce la paura invertendo così il ciclo di crescita del periodo precedente. Ad essere travolti però non sono soltanto gli investitori istituzionali, che trovano quasi sempre un paracadute, come avvenuto nel 2007 quando la FED salvò i mercati stampando moneta dal nulla in loro sostegno.

A finirci dentro sono anche i piccoli investitori domestici che spesso sono dei veri e propri analfabeti finanziari. Ecco a cosa serve studiare economia su testi alla portata di tutti: a non finire fregati in questa maniera.

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Ciò che ha contenuto il dilagare della crisi finanziaria e dell’inflazione negli Stati Uniti, è stato il dollaro forte. In questo la crisi ucraina e i derivanti cambiamenti di tipo geopolitico hanno giocato un ruolo fondamentale, come ben sappiamo. Ma il recupero complessivo dell’11% dell’euro sul dollaro, registrato nell’ultimo bimestre, pare poter delineare un nuovo cambiamento di rotta e questo, per tutto ciò che abbiamo detto, potrebbe preparare la fossa per l’esuberanza che i mercati hanno fatto registrare nel lungo periodo precedente.

Le crisi nella maggiore economia mondiale non sono mai un buon presentimento per tutti le altre; a cominciare da quella europea condannata a scontare per molti anni a venire le errate scelte strategiche nei confronti della Russia. Il nostro principale fornitore di energia e di relativa tranquillità economica.

Costantino Rover



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