La Corte Suprema americana i giorni scorsi ha annullato la sentenza “Roe vs Wade” che ne 1973 aveva reso l’interruzione di gravidanza protetta dalla Costituzione. I democratici americani si sono messi sul piede di guerra, Joe Biden ha minacciato “non finisce qui” e Nancy Pelosi, portavoce della Camera, ha dichiarato addirittura che “la salute è in pericolo”. Hillary Cliton ha parlato di “infamia”, BARAK Obama ha parlato di “attacco alle libertà fondamentali degli americani”. Il silenzio di papa Bergoglio. La scelta abortiva non è mai scelta libera: è scelta condizionata in mille modi, da mille situazioni di paura, sconcerto, ansia, dolore dovute a fragilità, precarietà, incertezze sociali, economiche a cui uno Stato dovrebbe aiutare a porre rimedio. Come i media riescono a orientare il pensiero collettivo tramite i concetti e l’uso delle parole. Negli USA dal 1973 gli aborti sono stati 63 milioni, in Italia dal 1978 6 milioni e mezzo. Ospite oggi in trasmissione MARTINO NICOLETTI antropologo, autore di numerosi libri dedicati alle religioni e alle civiltà asiatiche. Conduce l’intervista CARLO SAVEGNAGO
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