Nelle prime settimane di lockdown, nel 2020, fece scalpore la scelta svedese di non chiudere le scuole, non utilizzare le mascherine e lasciare libera circolazione ai cittadini, opposta al “io resto a casa” imposto da molti paesi, Italia inclusa. Derisa e accusata di provocare un’ecatombe, la Svezia non ha mollato dalla sua linea, grazie al buon senso del suo epidemiologo statale Anders Tegnell. A distanza di oltre 3 anni, i fatti gli hanno dato ragione? “GOCCE D’EUROPA” è una rubrica a cura di FABIO SARZI AMADE’ docente di Diritto del Lavoro, già consulente per la Regione Piemonte a Bruxelles.
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