La più massmediatica e annunciata offensiva Ucraina è destinata a partire e comunque sarà l’ultima, non ce ne saranno di successive; ecco il perchè. Per il FMI entro il 2028 la Cina raddoppierà la sua quota di PIL globale rispetto agli USA, USA che verranno superati anche dall’India. “Girare le spalle alla Cina non è opportuno e non è nel nostro interesse. L’Europa deve remare verso una eliminazione dei rischi che caratterizzano le relazioni con Pechino ma senza disimpegnarsi”. Lo ha detto la presidente della Commissione UE von der Leyen intervenendo sulle relazioni tra UE e Cina all’Eurocamera a Strasburgo. Torniamo sul discorso pronunciato giorni fa dalla Lagarde al Council on Foreign Relations a New York, di cui avevamo parlato la scorsa settimana con Nadia Ottaviani e Luca La Bella; “(gli sviluppi geopolitici ed economici in corso) non indicano un’imminente perdita di posizione dominante per il dollaro statunitense o l’euro. Finora i dati non mostrano cambiamenti sostanziali nell’uso delle valute internazionali. Ma suggeriscono che lo status di valuta internazionale non dovrebbe più essere dato per scontato” “Dobbiamo completare l’unione dei mercati dei capitali europei. Questo sarà fondamentale per determinare se l’euro rimarrà tra le principali valute globali o se altre prenderanno il suo posto”. Nel mondo si torna a costruire raffinerie a un ritmo come mai negli ultimi 50 anni mentre il gas russo per l’Europa è imprescindibile. E infatti un’inchiesta del NYT, ripresa da Federico Rampini nel Corriere, rileva che non importiamo più gas russo però andiamo a consumare lo stesso gas russo in Cina. Per finanziare la nostra transizione a un’economia de-carbonizzata, le emissioni carboniche andiamo a generarle in Cina. Queste due realtà manifestano i paradossi dell’economia tedesca che per estensione si applicano al resto dell’Europa, Italia in primis. Grandi aziende come la Basf e la Volkswagen producono sempre più in Cina per evitare le penalizzazioni imposte dalle normative ambientaliste — e dove il gas (importato dalla Russia) costa meno. Così la dipendenza da Pechino, per alcuni settori cruciali, continua ad aumentare. Si intensificano i grandi movimenti diplomatici e le relazioni economiche dei paesi che non fanno parte del mondo occidentale di cui vi riferiamo settimanalmente. Adesso è stata la volta della visita del ministro degli Esteri russo Lavrov nel Sud America, pochi giorni dopo la visita del presidente brasiliano Lula a Pechino dove si è incontrato con Xi Jinping. I principali fatti di politica internazionale della settimana analizzati e commentati da da STEFANO ORSI redattore della rivista il sudest.it , analista per il blog “Saker Italia” e collaboratore del blog “Lettera da Mosca”, autore dell’omonimo canale youtube e da GIACOMO GABELLINI analista economico e geopolitico, scrittore. Conduce CARLO SAVEGNAGO
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