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Alimentazione, impariamo a vederla come un "valore" e non un "costo" - Fabio Brescacin

E’ uno dei fenomeni che hanno tenuto banco quest’estate anche se i media cercano di sminuirne l’importanza e la gravità ; le cause che generano questo fenomeno sono infatti ancora più scomode da affrontare. Stiamo parlando del fenomeno del caporalato in agricoltura. Ricordiamo il caso di Satnam, il bracciante indiano feritosi gravemente al lavoro trasportato da altri braccianti e lasciato morire davanti casa senza un braccio. Il Corriere riportava poco tempo fa che in Italia sono almeno 230.000 braccianti sfruttati. Quattordici ore e più di lavoro al giorno (più spesso di notte), paghe di 3 euro l'ora, meno di un terzo di quanto prevede il contratto collettivo. Nelle aziende agricole una percentuale consistente di personale lavora "in nero"  e quindi senza alcuna tutela.  

 

Pubblicato ilSeptember 22, 2024 00:00

Il fenomeno del caporalato è legato all’economia, al modello economico che coinvolge anche l’agricoltura e che si traduce nel prezzo dei prodotti alimentari che compriamo e che mangiamo.

Qual è il giusto prezzo del cibo che mangiamo? Cominciamo prima di tutto a ragionare in termini di "valore del cibo" e non di "prezzo del cibo"!

La nostra intervista a FABIO BRESCACIN fondatore e presidente di NATURASI’.

Conduce CARLO SAVEGNAGO

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