Il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani di età compresa tra i 15 e 29 anni di età. Dietro questo dato agghiacciante si nasconde il sintomo di una sofferenza silenziosa che non ha più modi di esprimersi e da cui non si sa come guarirne. Una sofferenza dilagante che ha come suoi numerosi segni quelli dell’autolesionismo, dell’abuso di alcool e droghe e quant’altro. La domanda posta dal contributo è: la responsabilità di quanto accade è tutta della società, della tecnologia e della cultura dominante o anche i genitori hanno le loro responsabilità? Cosa fanno, o non fanno, i genitori perché i propri figli diventino o non diventino carne che si getta da sola al macello?
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