Il gasdotto Nord Stream 1 doveva ripartire, dopo la manutenzione, ma è rimasto fermo. Avremo problemi anche con gli stoccaggi di gas pieni all’80%; ecco perchè. In occidente e in seno all’UE, anche sul tema energetico, emergono in continuazione interessi diversissimi tra i vari paesi. Intanto Francia e Germania siglano un patto di interscambio che riguarda il gas e l’energia elettrica. Nuovo affondo di Mosca con un post della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, secondo la quale “Roma è spinta al suicidio economico per la frenesia sanzionatoria euro-atlantica”, e il risultato sarà che le imprese italiane saranno “distrutte dai ‘fratelli’ d’Oltreoceano”, poiché le aziende americane oggi “pagano l’elettricità sette volte meno di quelle italiane” “quando le imprese italiane crolleranno, saranno comprate a buon mercato dagli Yankee” Il piano italiano per la riduzione della dipendenza dalle fonti energetiche russe, messo a punto dal ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, “è imposto a Roma da Bruxelles, che a sua volta agisce su ordini di Washington, ma alla fine saranno gli italiani che dovranno soffrire”. Nostro ospite oggi il prof. DEMOSTENES FLOROS analista geopolitico ed economico, Senior Energy Economist presso il “CER – Centro Europa Ricerche”, docente presso il Master in Relazioni Internazionali d’Impresa Italia-Russia all’Università “Alma Mater” di Bologna, responsabile del corso di geopolitica presso l’Università Aperta di Imola (https://www.univaperta.it/corso/geopolitica/ ), fruibile online ed in presenza a partire dal prossimo 12 ottobre, autore del libro uscito in questi giorni “CRISI O TRANSIZIONE ENERGETICA? Come il conflitto in Ucraina cambia la strategia europea per la sostenibilità” (casa editrice Diarkos). Conduce l’intervista CARLO SAVEGNAGO
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